TANTI RACCONTI TANTI COLORI
10,00 €
Il libro contiene 6 racconti illustrati a colori:
- Raggio di luna
- Il pesciolino che non sapeva nuotare
- Il trenino impertinente
- Taddeo e Susanna. Storia di due remi
- Il fanale
- Cricche Crocche e Manico d’Uncino
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Il libro contiene 6 racconti illustrati a colori:
Categoria: | Narrativa |
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Le opere letterarie di Nicola Filieri rappresentano un’esperienza portata avanti con una forte attenzione al linguaggio della tradizione. C’è una comunicazione in vernacolo, briosa e sincera, che anima un mondo in cui i giovani non si arrendono alla disoccupazione e i nonni difendono il decoro famigliare. Il Vangelo secondo Nicola appare come una somma di sketch per la creazione di un racconto, mai irriguardoso, sui temi della tradizione religiosa. La verve dei personaggi non forza nessun limite, proponendo una vicinanza empatica, una riscrittura surreale dell’evento religioso. Il nonno della commedia Carovana Puglia borbotta, non si quieta ed esprime la sua genuinità pugliese. La nipote Carmela raffigura un bisogno di integrità lontano da ogni compromesso. Queste ed altre sono le vicende di “creature della vita e del dolore” o di vite in cui è leggibile la sensibilità popolare spesso in con-trasto con la fatua modernità cittadina. I personaggi qui sono anime della buona volontà; così, in La buonanima di nonno Nicola, il medico è un uomo attento all’ascolto del paziente; il cognato Pierino fa di tutto per sostenere la famiglia.
Questo libro non è un romanzo di fantasia, ma la storia vera di Pasquale Leonardo Panuzzo, giovane calabrese nato nel 1885, che all’età di 16 anni, pur figlio di genitori benestanti, abbandona la terra natìa e gli affetti più cari e parte alla ricerca di un agognato percorso di vita. Giunto negli Stati Uniti, tra vicissitudini e sacrifici estenuanti, riesce a rendere concrete le sue aspirazioni lavorative estreme e pregiudizi ambientali tesi a ostacolare fortemente l’integrazione degli immigrati. Trova supporto nell’amorevole relazione epistolare con Carolina Coluccio, giovane donna del suo paese d’origine, che attratta dalla sua forte personalità decide di raggiungerlo per condividerne gli ambiziosi progetti. La narrazione è stata ispirata dal protagonista mediante un manoscritto aggiornato di continuo e infine affidato a un nipote barese nell’unico viaggio di ritorno in Italia.
Tre straordinarie storie sul significato dell’amicizia, del rispetto e della bellezza di essere diversi.
Questo libro include anche una divertente attività culinaria per imparare l’importanza di una nutrizione sana e poterla condividere con le persone che amiamo di più.
Quando la gentilezza è alla porta, tutto sembra essere più bello.
Osserviamo cosa succede quando usiamo la gentilezza dando l’esempio agli altri e diffondendola!
La gentilezza ha il potere di sconfiggere il bullismo!
A volte capita di sentirsi soli, ma se apriamo i nostri cuori saremo in grado di vedere persone meravigliose ovunque.
La fortuna è sempre dietro l’angolo.
È possibile incontrare la vera felicità solo quando si dà e si riceve amore.
E non dimenticare che insieme siamo più forti…
We Are Stronger Together!
I diritti d’autore ricavati della vendita del libro saranno devoluti a “We Are Stronger – organizzazione di volontariato (ODV)”
www.wearestrongercharity.org/it
Beppe si risveglia in una stanza buia e non ha idea di come ci sia finito. Percepisce soltanto un fetore che sembra muffa e la durezza di un materasso putrido. Il suo corpo è irrigidito e dolorante. Non è solo, nel letto accanto al suo c’è un uomo ambiguo del quale non sa se fidarsi.
Quando alcuni ricordi cominciano a riaffiorare, Beppe prova a ricostruire la sua intera storia e intraprende un profondo viaggio alla ricerca della libertà.
Siamo intorno al 270 a.C.; Roma ha conquistato Taras, la più importante città della Grecia d’Occidente, conosciuta anche come Magna grecia, e ha ormai il controllo della penisola italiana. Alcuni spiriti indomiti, come il poeta Leonida, lasciano Taras scegliendo l’esilio volontario e trovano asilo nella comunità greca che vive intorno al Tempio di Hera Lacinia (oggi Capo Colonna, vicino Crotone).
I personaggi de La taverna di Crisa si trovano ad essere protagonisti involontari e inconsapevoli di un momento storicamente significativo: il passaggio dal mondo greco al mondo romano. I rapporti sentimentali e conflittuali che si instaurano tra i protagonisti sono quelli che costantemente si profilano nelle relazioni umane in presenza dei tanti cambiamenti avvenuti nella storia dell’uomo.
Siamo in un periodo lontano da noi ma il filo rosso che rende attuale il romanzo è rappresentato proprio dalla tumultuosa fase di cambiamento che anche oggi ci troviamo a vivere.
Diverse le cause, diverse le epoche ma costante il protagonista: l’uomo con il suo bagaglio ricco di contrastanti sentimenti che vanno dal rifiuto del presente per rifugiarsi nel passato, comodo e sicuro in quanto vissuto, alla speranzosa fiducia nel futuro.
Dicono che quando stai per morire ti scorra davanti agli occhi tutta la tua vita in un attimo. A Francesco non va proprio così: lui ripercorre la vita di Maya e Lorenzo, o meglio, la loro storia d’amore. Quella di due anime che si sono unite in maniera indissolubile senza lasciarsi più. Neanche nei momenti peggiori. Ma può l’amore tenere uniti due corpi che non fanno altro che respingersi?
Baciami prima di andare è una storia vera che viene raccontata da un letto d’ospedale, dove l’autore e il protagonista finiscono per colpa di un incidente d’auto. Situazione che porta Francesco a ricordare la storia tra Maya e Lorenzo: il primo incontro; il primo bacio; i tanti pensieri scritti; l’esplosione di una passione senza limiti che li porta a viaggiare per il mondo, dal Brasile al Marocco, passando per le Antille, ma tornando sempre a Napoli. Metafora di un punto di partenza in cui ad attenderli c’è sempre quell’amore che non vuole saperne di lasciarli andare. Come un elastico che, in un tira e molla continuo, appare sempre vicino al suo punto di rottura.
«C’erano una volta due fratelli che vivevano in una città all’estrema punta d’un regno a forma di stivale. Si chiamavano Onofrio e Antonio. Avevano una sorella stupenda, Annamaria, sposata ad un tipo disceso in città dalle colline vicine. Il regno, meraviglioso, era solcato da montagne alte e coperte di neve che si tuffavano direttamente nel mare, boschi scuri e profondi e fiumi d’argento. La gente che viveva in questo regno straordinario parlava cantando e i paesi sembravano fatti di marzapane e frutta candita, con case bianche e bordò aggrappate alle pendici dei monti o attorno a piccoli porti in cui si specchiavano barche azzurre.
Questa è la storia di Giulietta: non voleva andare a teatro, eppure ci andò. È la storia di un mucchio di mattoni e cemento impastati con tanti buoni sentimenti. È una storia d’amore.
Mi è stata raccontata da un barbiere che aveva bottega nel palazzo del teatro Petruzzelli, a Bari. A quel tempo avevo ancora i capelli e una volta alla settimana, essendo molto vanitoso, me li andavo a far spuntare e pettinare.
Il barbiere, ottant’anni vispi e arzilli, parlava senza sosta. Giorno dopo giorno si cominciò a far strada nella mia mente l’idea di raccogliere per iscritto le sue chiacchiere. Questa narra l’origine del palazzo in cui lavorò mezzo secolo. Giurai che se fossi sopravvissuto alla sua mano malferma ed al rasoio così vicino alla mia gola l’avrei trascritta. Ed eccola qua.»
Aurelio, il protagonista delle vicende narrate, è un ispettore scolastico, una figura professionale poco conosciuta anche dagli operatori del settore. Alcuni la assimilano a quella del “chierico vagante”, altri ad un “ranger” americano (come Tex Willer, il protagonista del noto fumetto). Punto di partenza della narrazione è il disagio col quale Aurelio vive i primi tempi della nuova attività, dopo quelle di insegnante e di preside. Le ragioni di tale disagio iniziale sono due: non ha incarichi e non dispone di un ufficio; in breve, non ha un ubi consistam. Dopo due mesi arriva il primo incarico: deve recarsi in una scuola distante più di duecento chilometri per accertare se le lamentele manifestate da alcuni genitori nei riguardi di un insegnante siano fondate. In tutto questo tempo, e durante il viaggio in auto, nella sua mente le attese e la tensione della nuova condizione professionale si alternano ai ricordi delle precedenti esperienze. Tutte le vicende sono ambientate a partire dagli anni in cui il Ministero era retto dalla Thatcher italiana dell’istruzione (Franca Falcucci) e si protraggono sino a quelli di Beppe il cacciavite (Giuseppe Fioroni), un ventennio della società italiana caratterizzato da elevata instabilità politica.
Chierico vagante o Ranger? Storia di un ispettore scolastico è la storia di vent’anni di scuola, descritti, con intento anche ironico, dal punto di vista di un personaggio insolito e poco presente nella narrativa.
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