TANTI RACCONTI TANTI COLORI
10,00 €
Il libro contiene 6 racconti illustrati a colori:
- Raggio di luna
- Il pesciolino che non sapeva nuotare
- Il trenino impertinente
- Taddeo e Susanna. Storia di due remi
- Il fanale
- Cricche Crocche e Manico d’Uncino
10,00 €
Il libro contiene 6 racconti illustrati a colori:
Categoria: | Narrativa |
---|
Orders over $100
100% Secure Payment
Within 30 Days
Within 1 Business Day
La professoressa Roxanne Carrisi è donna bella e molto intelligente. Dotata di notevole intuito per gli affari, fonda una scuola di insegnamento della lingua inglese e la fa prosperare sbaragliando la concorrenza. Tuttavia malgrado il cinismo di facciata si rivela incredibilmente sprovveduta nei rapporti con gli uomini, che spaventa con il suo modo di fare energico e spesso aggressivo. Dopo un paio di fidanzamenti falliti miseramente con molti rimpianti, incontra un giovane milanese simpatico e di bell’aspetto che le propone di sposarlo. Lei ne è rapita, ma qualcosa in cuor suo le suggerisce di lasciar perdere…
Le opere letterarie di Nicola Filieri rappresentano un’esperienza portata avanti con una forte attenzione al linguaggio della tradizione. C’è una comunicazione in vernacolo, briosa e sincera, che anima un mondo in cui i giovani non si arrendono alla disoccupazione e i nonni difendono il decoro famigliare. Il Vangelo secondo Nicola appare come una somma di sketch per la creazione di un racconto, mai irriguardoso, sui temi della tradizione religiosa. La verve dei personaggi non forza nessun limite, proponendo una vicinanza empatica, una riscrittura surreale dell’evento religioso. Il nonno della commedia Carovana Puglia borbotta, non si quieta ed esprime la sua genuinità pugliese. La nipote Carmela raffigura un bisogno di integrità lontano da ogni compromesso. Queste ed altre sono le vicende di “creature della vita e del dolore” o di vite in cui è leggibile la sensibilità popolare spesso in con-trasto con la fatua modernità cittadina. I personaggi qui sono anime della buona volontà; così, in La buonanima di nonno Nicola, il medico è un uomo attento all’ascolto del paziente; il cognato Pierino fa di tutto per sostenere la famiglia.
Dicono che quando stai per morire ti scorra davanti agli occhi tutta la tua vita in un attimo. A Francesco non va proprio così: lui ripercorre la vita di Maya e Lorenzo, o meglio, la loro storia d’amore. Quella di due anime che si sono unite in maniera indissolubile senza lasciarsi più. Neanche nei momenti peggiori. Ma può l’amore tenere uniti due corpi che non fanno altro che respingersi?
Baciami prima di andare è una storia vera che viene raccontata da un letto d’ospedale, dove l’autore e il protagonista finiscono per colpa di un incidente d’auto. Situazione che porta Francesco a ricordare la storia tra Maya e Lorenzo: il primo incontro; il primo bacio; i tanti pensieri scritti; l’esplosione di una passione senza limiti che li porta a viaggiare per il mondo, dal Brasile al Marocco, passando per le Antille, ma tornando sempre a Napoli. Metafora di un punto di partenza in cui ad attenderli c’è sempre quell’amore che non vuole saperne di lasciarli andare. Come un elastico che, in un tira e molla continuo, appare sempre vicino al suo punto di rottura.
…forse non a tutti i single giudiziari del mondo è accaduto o accadrà di incontrarla; ma tutti, prima o poi, dovrebbero imbattersi in una Miranda e farne tesoro…
…magari, d'estate, nello stesso scompartimento del treno, seduta di fronte a voi, a chiedervi se vi dà fastidio il fumo e domandarvi del fuoco…
…e se lei legge con referenza evangelica il Manifesto e voi, invece, scorrete Libero, …e se da lei vi dividono, oltre al valore aggiunto di un fracco di anni, anche la depressione e l'insonnia che non vi consentono di dormire nemmeno il minimo sindacale, i suoi dieci centimetri in più, un inesorabile debito vitalizio verso l'ex moglie ed anche un accendino che non riuscite a far funzionare quando proprio occorre… Miranda saprà lo stesso come farvi sentire grande e importante, e saprà sorridervi e ridere assieme a voi….
Chiara è una diciassettenne di periferia bella e intelligente, con la passione per la scrittura e un profondo vuoto nel cuore. Marco è un ragazzo silenzioso e imperscrutabile che ama starsene per i fatti propri, lontano dai rumori e dalle luci della città. Il loro incontro, fra tormenti e paure, innescherà una serie di eventi che porterà alla luce episodi di un passato oscuro fatto di droga, violenza e inquietudine. Chiara e Marco troveranno conforto nella condivisione e capiranno di non essere soli: ognuno ha i suoi fantasmi.
“Mi chiamo Ernest. Ernest Verner. Sono nato in una cittadina della Moravia del nord nel 1918. Mia madre faceva l’insegnante, luterana praticante, di una buona famiglia cecoslovacca. Mio padre era un montanaro svizzero, di San Gallo per l’esattezza, della blasonata famiglia Scheitlin, e dirigeva una centrale del latte in Austria. A nove anni fui messo in un collegio di Gesuiti in Svizzera dal quale scappai a quindici, alla volta di Bruxelles, per non subire più le prepotenze di compagni e professori che mi deridevano continuamente perché ero goffo e taciturno.
Da allora non mi sono più fermato. Alla ricerca della mia unica possibile strada… quella di essere un artista!”
Durante un appassionato lavoro di ricerca iniziato due anni fa su Ernest Verner, artista ancora misconosciuto, ho avuto la fortuna di ritrovarmi tra le mani il dattiloscritto inedito Le Quêteur (Il questuante, 1994) di André Louis Caruel, psicanalista e scrittore francese che ritrae Verner nel suo periodo parigino a ridosso degli anni Cinquanta. Caruel, che gli è stato vicino in quegli anni, racconta le vicissitudini e le frequentazioni dell’amico pittore in modo sottilmente umoristico, spesso evidenziando il suo tratto esistenzialista, straniero a se stesso e al mondo, anticonformista e riluttante ad accettare le leggi del mercato dell’arte. (A. Leccese)
“Donne nell’acqua loro” è una storia di donne. Maldestre, fragili, insicure, “sgarruppate”, ma al contempo forti, sicure di sé; alberi alla cui ombra possono trovare rifugio figli, nipoti, amici, mariti.
Servendosi di una lente ironica ed impertinente, Florisa racconta le avventure di un gruppo di convinte praticanti di un corso di acquagym. Attraverso i suoi occhi, queste donne assumono una propria identità, prendono man mano forma e diventano dei personaggi: la Donna Polpo, la Donna Sogliola, l’Allegrona e, poi, c’è LEI: Moby, indiscussa primadonna che si erge con tutta la sua imponenza a sovrastare il gruppo!
Ad accompagnare le giornate in piscina si aprono spiragli di quotidianità, i giochi con i nipotini Alice, Gabriele ed Agnese, le riflessioni sulla sua vita, la malattia dell’amica Grazia, i ricordi di giorni e luoghi lontani. Ed è nello svolgersi di queste giornate che matura la decisione di lasciare il lavoro e riprendersi la propria vita.
Perché la piscina rappresenta tutto questo: è metafora di un contenitore dove ogni donna può racchiudere tutto ciò che pensa, osserva, vive, è…
E il lettore, tra una risata ed una lacrima, non potrà che amarla!
Nella vita di tutti noi può capitare di lasciare la sicurezza, di essere nel pericolo, nell’incertezza, nella paura.
La storia vera di Miral, cavalla coraggiosa, ci insegna a resistere, a proteggere chi ha meno forza, a continuare a sperare.
Fino al momento in cui ritroveremo la felicità.
Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie da parte nostra. maggiori informazioni