Raffaele Pellegrino è vicepresidente IPSAIC e docente di Filosofia.
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A lezione di Libertà. Tommaso Fiore, umanista e meridionalista, tra etica e politica. Catalogo della mostra didattico-documentaria
La mostra A lezione di Libertà. Tommaso Fiore, umanista e meridionalista, tra etica e politica costituisce il risultato di una complessa e lunga attività di ricerca avviata dall’Istituto Pugliese per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia Contemporanea su una pluralità di fonti documentarie, manoscritti, materiale fotografico e pubblicazioni in gran parte custodite nell’archivio e nella biblioteca dello stesso istituto, fondato da Tommaso Fiore nel 1970.
La finalità dell’iniziativa didattico-documentaria è quella di fornire una visione d’insieme del percorso e della complessa opera dell’umanista pugliese, di creare uno strumento di condivisione tra i vari enti del territorio che hanno aderito alla rete promossa dall’IPSAIC sotto l’egida della Soprintendenza archivistica e bibliografica della Puglia, in modo da venire incontro a esigenze culturali e di studio diverse.La mostra, realizzata in occasione del 50° anniversario della scomparsa di Tommaso Fiore, è divisa in cinque sezioni:
1. Formazione, guerra e lotta politica
2. Meridionalismo, socialismo e opposizione al regime
3. Lotta clandestina e costruzione della democrazia
4. Democrazia e identità pugliese
5. La scomparsa di Tommaso Fiore.In ogni sezione sono indicati possibili percorsi di ricerca e di approfondimento.
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BARI rifugio dei profughi nell’Italia libera – Campi e centri di raccolta tra emergenza e normalizzazione (1943-1951)
Con questo volume si intende proseguire l’indagine avviata dall’IPSAIC sulla particolare funzione della Puglia, dopo l’8 settembre 1943, come zona di accoglienza di profughi italiani e stranieri, tra cui molti ebrei in fuga dalla guerra e dal terrore nazista. Nella Terra di Bari le prime strutture furono allestite dagli alleati con il concorso del Governo italiano e degli organismi internazionali, in particolare la “Commissione Alleata”, l’UNRRA e in seguito l’IRO, riadattando ex campi di prigionia del regime. Lo studio di tali eventi storici è approfondito dalla lettura organica delle complesse vicende del Transit Camp n. 1 di Bari/Carbonara, nonché dei campi di Palese, Trani e Barletta, che accolsero le Displaced Persons. La nascita a Bari della Comunità ebraica e la ricostituzione di diversi nuclei familiari di ebrei, dopo le drammatiche vicende delle leggi razziali, della guerra e della deportazione, sottolineano la funzione del tutto inedita della città. Le diverse testimonianze aiutano ad individuare e comprendere più a fondo il sistema di accoglienza e la funzione delle strutture di permanenza, utilizzate anche per gli italiani rimpatriati, nel lungo e travagliato dopoguerra.
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Comunicazione politica alle origini della Repubblica. Temi e protagonisti pugliesi alla Costituente
Con l’intensa attività del Ministero della Costituente ed, in seguito, con il lavoro dell’Assemblea eletta il 2 giugno del 1946, si posero le basi per la definizione di una carta costituzionale in grado di reggere il giro di boa della società nazionale. Le proposte di decisivi cambiamenti nella struttura dello Stato, nella realtà economico-sociale, culturale e civile, furono oggetto di ampi dibattiti con il decisivo apporto dei Costituenti pugliesi.
In questo volume si evidenzia il ruolo dell’informazione, in particolare stampa quotidiana e radio, nel rapporto con l’opinione pubblica e nel presentare e promuovere, anche nei contesti locali, i temi del lavoro, architrave della carta costituzionale, delle regioni e delle autonomie locali, della scuola, del diritto d’asilo, dei trattati di pace.
“Come noi cerchiamo di ottenere da tutti i Paesi condizioni di assoluta eguaglianza per i lavoratori italiani, così senza nessuna discussione dobbiamo essere incondizionatamente per l’uguaglianza dei diritti dei lavoratori stranieri occupati in Italia.”
(Giuseppe Di Vittorio, Ministero Costituente, interrogatorio del 27 luglio 1946)
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La Puglia alla Costituente – 1946 Informazione, opinione pubblica e prime elezioni
“La Repubblica italiana: non più un sogno romantico di cospiratori, un’immagine epica di poeti; non più una bandiera di ribellione e d’insurrezione. La Repubblica italiana: una realtà pacifica e giuridica scesa dall’empireo degli ideali nella concretezza terrena della storia, entrata senza sommossa e senza guerra civile nella pratica ordinaria della Costituzione. Com’è potuto avvenire questo miracolo?”. Piero Calamandrei, “Miracolo della ragione” – 9 giugno 1946
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Rifugiati in Terra di Bari e Salento 1943-1947
Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 la Puglia divenne terra di accoglienza per profughi italiani e stranieri di diversa nazionalità, in un territorio libero e in un dopoguerra anticipato rispetto al resto del Paese. Sotto il controllo degli Alleati, e con il sostegno dell’UNRRA, furono allestiti dei Centri che accolsero prima una gran massa di persone in fuga dal terrore nazista che imperversava nei Balcani e, in seguito, molti sopravvissuti alle politiche razziali e di annientamento del terzo Reich.
In questa ulteriore ricerca dell’IPSAIC sui “Luoghi della memoria” si ragiona sul loro significato, si ricostruiscono alcune sedi di permanenza dei profughi in Terra di Bari e nell’estremo lembo del Salento, si recuperano testimonianze e si presenta un inventario del ricco materiale documentario e fotografico relativo alla singolare vicenda di una comunità, quella di Santa Maria al Bagno, frazione di Nardò, che si distinse per le spontanee manifestazioni solidaristiche verso gli esuli, ancora legati alle idee di libertà, amicizia e fiducia in una nuova vita.