Biografia dell’autore ..::.. Coming Soon ..::..

  • A che serve un giardino? What Is A Garden For?

    Elogio del giardino mediterraneo. Franco Botta e Marina Comei sono due docenti universitari che non si sono voluti arrendere all’offuscamento dei sensi che la vita in città comporta e il loro interrogarsi sul ruolo dei giardini non va inteso come una resa all’utilitarismo, ma come una proposta per difendere uno spazio e una modalità del vivere che è andata persa. I due autori, anche sui giardini, hanno sensibilità diverse che dipendono pure dal fatto che il primo è un economista e la seconda una storica. Nell’ottica di lunga durata propria degli storici, la brevità delle fioriture e le altre cose che accadono in un giardino sono attutite dalla consapevolezza che altre ne verranno insieme all’infinito ripetersi delle stagioni; nell’ottica di breve periodo degli economisti, si vive tutto in modo più drammatico, a cominciare naturalmente dal fatto che la rosa che è appena fiorita sta già cominciando a sfiorire e che la luna piena che illumina il cielo e il giardino sta già declinando.

    18,00 
  • L’estraneità che accomuna

    Il soggetto e la struttura di alterità, Percorsi di alterità, ovvero La parola altra: sono queste le tematiche che soprattutto accomunano i discorsi che, da punti di vista anche disciplinarmente diversi, si svolgono in questo libro, che ha nell’incontro dialogico il suo presupposto e il suo fine.
    La crisi di identità del soggetto è solo un aspetto della crisi della stessa categoria di identità di cui il soggetto è espressione; e ci comporta il riproporsi della questione delle differenze vi compresa la differenza-identità femminile, la cui emersione molto ha contribuito alla evidenziazione della imprescindibile apertura del soggetto verso l’alterità.
    L’alterità del soggetto o anche la sua dimensione corporea, intercorporea, con la sua irriducibile materialità, con la sua resistenza rispetto alla coscienza, al progetto, alla narrazione biografica o alla ricostruzione di una memoria collettiva Ð un’alterità come estraneità, sia l’estraneità come sfida nella ricostruzione di una nuova identità, nella ricomposizione del soggetto, sia l’estraneità che irreparabilmente isola e disgrega, sia quella estraneità che, nella differenza, fondamentalmente accomuna.

    10,33