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Comunicazione politica alle origini della Repubblica. Temi e protagonisti pugliesi alla Costituente
Con l’intensa attività del Ministero della Costituente ed, in seguito, con il lavoro dell’Assemblea eletta il 2 giugno del 1946, si posero le basi per la definizione di una carta costituzionale in grado di reggere il giro di boa della società nazionale. Le proposte di decisivi cambiamenti nella struttura dello Stato, nella realtà economico-sociale, culturale e civile, furono oggetto di ampi dibattiti con il decisivo apporto dei Costituenti pugliesi.
In questo volume si evidenzia il ruolo dell’informazione, in particolare stampa quotidiana e radio, nel rapporto con l’opinione pubblica e nel presentare e promuovere, anche nei contesti locali, i temi del lavoro, architrave della carta costituzionale, delle regioni e delle autonomie locali, della scuola, del diritto d’asilo, dei trattati di pace.
“Come noi cerchiamo di ottenere da tutti i Paesi condizioni di assoluta eguaglianza per i lavoratori italiani, così senza nessuna discussione dobbiamo essere incondizionatamente per l’uguaglianza dei diritti dei lavoratori stranieri occupati in Italia.”
(Giuseppe Di Vittorio, Ministero Costituente, interrogatorio del 27 luglio 1946)
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Comunicazione politica e consenso elettorale – Il 1948 in Puglia
In questo volume si ricostruiscono le vicende della prima campagna elettorale di età repubblicana in Puglia, prendendo in esame strategie, strumenti, pratiche e personaggi che contraddistinsero la comunicazione delle forze politiche, del Governo, della Chiesa e degli Stati Uniti. Lo studio della competizione elettorale e della geografia del voto, che combinò appartenenze ideologiche, interessi, emozioni, opinioni e clientele, evidenzia il ruolo centrale ricoperto dalla comunicazione nell’alfabetizzazione democratica, nell’acculturazione politica e nella formazione ideologica della società pugliese.
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Comunicazione politica e referendum in Puglia dal secondo dopoguerra agli anni Ottanta
Sull’onda del dibattito politico attuale, il volume ricostruisce le strategie, le pratiche, i contenuti e i linguaggi della comunicazione politica adottati da partiti e mass media in occasione dei principali appuntamenti referendari della storia dell’Italia repubblicana. La Puglia è il campo d’indagine privilegiato, studiato attraverso un ampio scavo documentario in archivi nazionali e locali, biblioteche ed emeroteche digitali. I quattro saggi, che compongono il volume, restituiscono risultati originali sul referendum istituzionale del 1946, quello abrogativo del 12 maggio 1974 della legge sul divorzio, quello sull’interruzione di gravidanza del 1981 e i referendum abrogativi sul nucleare del 1987. Assieme all’analisi della campagna referendaria, del voto e della sua geografia, sono esaminati gli orientamenti della società nelle sue diverse componenti e nei diversi territori, con attenzione al rapporto centro-periferia, alle peculiarità provinciali e al binomio città-campagna.
Gli autori di questo volume collettaneo svolgono attività di ricerca nel Dipartimento di Storia, Società e Studi sull’Uomo dell’Università del Salento. Anna Lucia Denitto, che ha diretto la curatela e il progetto scientifico, è professore ordinario di Storia contemporanea; Elisabetta Caroppo è professore aggregato di Storia contemporanea, Anna Pina Paladini (Phd in Storia contemporanea) attualmente è docente di Lettere nella scuola secondaria; Michele Romano è professore aggregato di Storia contemporanea; Valerio Vetta è professore a contratto di Storia contemporanea.
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Identità regionale e informazione nella Puglia degli anni Settanta – Riforma Rat-Tv e partecipazione democratica
Il volume è frutto dell’attività di ricerca promossa dall’Ipsaic e dal Corecom, intesa a ricostruire il tormentato processo di riforma radiotelevisiva degli anni Settanta e la funzione che questo ebbe nel favorire un’ampia e diffusa partecipazione democratica. La riforma scaturiva al contempo dall’esigenza di una più estesa circolazione di idee e valori storico-culturali legati alle specifiche realtà locali ed era connessa anche all’entrata in funzione delle Regioni. Non restò estranea a questo processo la stessa carta stampata, che svolse un’importante funzione, talvolta concorrenziale con la Rai. Nel corso dell’indagine, condotta in diverse strutture documentarie, regionali e nazionali e attraverso una serie di interviste ad alcuni dei protagonisti, si è cercato di individuare i caratteri della svolta, il lento processo di decentramento dell’informazione Rai e il suo impatto sulla formazione dei caratteri di una identità culturale specificamente pugliese.
Postfazione di Felice Blasi
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Il racconto della Puglia negli anni Ottanta – La riforma RAI-TV tra pubblico e privato
Con questa ulteriore ricerca, realizzata dall’Istituto Pugliese per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia Contemporanea e dal CORECOM Puglia, si considerano organicamente, dopo la riforma del sistema radiotelevisivo del 1975, i rapporti tra la piccola e la grande emittenza, i processi culturali e le modalità comunicative in relazione alle specificità locali. A tal proposito, per la prima volta, la RAI dà luogo a un’intensa programmazione regionale con un decentramento ideativo e produttivo i cui risultati sono ben visibili nella pianificazione e definizione dei palinsesti. In questa complessa analisi si colloca una nuova rappresentazione della Puglia e del Mezzogiorno emergente dai mass media che incide notevolmente sulla tradizionale egemonia della carta stampata. Si modifica, così, anche il rapporto tra Radio e Televisione con la crescente supremazia di quest’ultima. L’insieme della ricerca costituisce un recupero della memoria e, al contempo, un bilancio critico degli assetti in dinamica evoluzione dell’identità della nostra regione.
Prefazione di Felice Blasi, vicepresidente CORECOM Puglia.
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Informazione, censura e opinione pubblica
La Gazzetta del Mezzogiorno nella Liberazione italiana 1943-1945In questo volume si ricostruiscono le vicende de La Gazzetta del Mezzogiorno nella fase di transizione dal fascismo alla Liberazione, durante la quale la Puglia svolse un’importante funzione di “centro editoriale” dell’Italia libera. Il quotidiano, stampato a Bari, fu l’unico giornale italiano dopo il 25 luglio 1943 che non interruppe neppure per un giorno le sue pubblicazioni. La lotta per il suo controllo evidenzia il ruolo centrale dell’informazione nell’orientamento di una opinione pubblica in un dopoguerra anticipato rispetto al resto del Paese.
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La Puglia alla Costituente – 1946 Informazione, opinione pubblica e prime elezioni
“La Repubblica italiana: non più un sogno romantico di cospiratori, un’immagine epica di poeti; non più una bandiera di ribellione e d’insurrezione. La Repubblica italiana: una realtà pacifica e giuridica scesa dall’empireo degli ideali nella concretezza terrena della storia, entrata senza sommossa e senza guerra civile nella pratica ordinaria della Costituzione. Com’è potuto avvenire questo miracolo?”. Piero Calamandrei, “Miracolo della ragione” – 9 giugno 1946
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La stampa libera in Puglia
Informazione, opinione pubblica, partiti, 1943-1945Dopo le vicende della Gazzetta del Mezzogiorno nei mesi della liberazione, ricostruite nel primo volume di questa collana, vengono qui descritte le principali riviste d’opinione e di partito pubblicate in Puglia in quegli stessi mesi. L’importanza di questi documenti, anche a livello nazionale, sta nel fatto che si tratta di periodici con autonome linee editoriali dedicati all’analisi degli avvenimenti e alla discussione di idee politiche in una fase che precede la liberazione di Roma. Insieme a Radio Bari e La Gazzetta del Mezzogiorno si riportano qui pagine di L’Italia del Popolo, Civiltà Proletaria, La Rassegna, Il Risveglio, Democrazia del lavoro, Avanti!, L’Idea Liberale, L’Unione, La Rinascita.
Autori:
G. Esposito, A. Gervasio, V. A. Leuzzi, R. Pellegrino, C. Vitulli
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Le elezioni politiche del 1953 in Puglia – Dal dibattito sulla legge “truffa” al voto
Il volume affronta un momento cruciale della storia politica pugliese e italiana di età repubblicana: le elezioni politiche del 1953, che sono ricordate nella memoria collettiva per la cosiddetta legge “truffa”. Quali furono le posizioni dell’opinione pubblica e delle forze politiche pugliesi sulla riforma elettorale? Quali furono le strategie, le pratiche e i protagonisti della comunicazione politica durante la campagna elettorale? Si tratta di interrogativi centrali per comprendere l’esito di un voto che modificò radicalmente gli equilibri precedenti e per analizzare il peso che in esso ebbero appartenenze, interessi, opinioni ed emozioni.
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Piano Marshall e ruolo dell’informazione. Atti del Congresso «ERP e Mezzogiorno». Bari, 14-15-16 settembre 1948 – XII Fiera del Levante
«Noi abbiamo approvato e sostenuto il Piano Marshall proprio perché è uno sforzo di promovimento della collaborazione ricostruttiva tra le nazioni di Europa, perché è un avviamento all’organizzazione permanentemente unitaria della nostra grande patria comune, l’Europa. E il Mezzogiorno è particolarmente interessato al successo dell’ERP. Ricordiamo, amici meridionalisti, che il Mezzogiorno decade e muore ogni qualvolta viene praticata una politica protezionistica o addirittura autarchica; che il Mezzogiorno invece risorge e prospera quando si allarga il mercato di consumo. La storia nostra ci ammaestra e ammonisce in questo senso. Quindi è bene che il Congresso senta e valuti il problema del Mezzogiorno in relazione all’ERP come interesse vivo, storico, del Mezzogiorno e che, attraverso l’ERP, si vada verso l’unificazione europea, la costruzione dell’Europa unita». Michele Cifarelli
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Piano Marshall in Puglia – tra Propaganda e Ricostruzione (1948-1952)
Aldo Muciaccia – Emergenza educativa e sociale in Puglia: l’istituto Redentore di Bari (1948-1952)
Maria Teresa Santacroce – Ricostruzione educativa e Piano Marshall: il “Villaggio del fanciullo” in Terra di Bari tra emergenza e innovazione
Annabella De Robertis – «Mezzogiorno, svegliati!»: l’informazione e il Piano Marshall in Puglia
Rosaria Leonardi – Gli aiuti del Piano Marshall in Terra Jonica
Lucia De Frenza – L’informazione medica negli anni del Piano Marshall. La stampa pugliese tra annunci e inchieste scientifiche
Raffaele Pellegrino – Codignola, Borghi e l’americanismo pedagogico in Italia nei primi anni Cinquanta: appunti e dialoghi su «Scuola e città»
Rosario Milano – Puglia terra di frontiera: profughi e Piano Marshall
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Piano Marshall. Propaganda e istituzioni educative in Puglia
Catalogo della Mostra documentaria a cura dell’Ipsaic.Gli aiuti economici legati al Piano ERP (European Recovery Program, noto come Piano Marshall), che caratterizzarono la fase di avvio della ricostruzione economico-produttiva italiana dopo la conclusione del secondo conflitto mondiale, ebbero effetti rilevanti sulla vita sociale del Mezzogiorno. Nell’ambito di una recente attività di ricerca promossa dal Corecom Puglia e dall’Ipsaic sugli esiti delle azioni del Piano in Puglia, (in particolare sull’influenza delle iniziative di comunicazione sull’opinione pubblica del Sud confusa e disorientata dopo il disastro della guerra) sono emersi, tra l’altro, dati significativi relativi all’universo sociale ed educativo di due strutture religiose e assistenziali di Bari.Il ritrovamento di una straordinaria documentazione fotografica custodita negli archivi dell’Istituto Redentore Salesiani Bari e del Villaggio del Fanciullo Bari restituisce una memoria comune relativa al lungo e difficile processo di ritorno alla normalità in una società sconvolta dalla guerra e dalla lunga occupazione militare anglo-americana. Si evidenziano, in particolare, le complesse fasi di riorganizzazione di un tessuto educativo sulla base di principi solidaristici che costellano il lungo processo di costruzione di una società democratica.[dall’Introduzione di Vito Antonio Leuzzi, presidente Ipsaic]