Giovanni Memola (Bari 1983) è ricercatore in cinema italiano e visiting fellow dell’Università di Winchester (Regno Unito). Nel 2014 ha conseguito un dottorato in studi cinematografici con una tesi sui film gialli e polizieschi prodotti in Italia negli anni Settanta (Leaden Italy, Lost Italy). Negli anni di formazione accademica è intervenuto in diverse conferenze e seminari, in Italia e Inghilterra. Tra il 2008 e il 2011 ha collaborato con il festival londinese Cine-Excess. Nel 2013 ha curato un corso sul cinema italiano di genere (“C’eravamo tanto odiati”, Bergamo). Per Edizioni dal Sud ha pubblicato un saggio nel volume Il cinema di Domenico Paolella (a cura di A. Marrese, 2014).
-
L’avventurosa vita di Enzo Fiermonte pugile attore
Nel film di Pupi Avati La seconda notte di nozze, ambientato nell’Italia degli anni Quaranta, c’è un personaggio dal sorriso magnetico e gli atteggiamenti da guascone, attore protagonista di una pellicola di successo: il giallo d’azione Spie fra le eliche. I modi di fare di questo personaggio e la stravaganza del titolo della pellicola di cui è protagonista lo rendono una simpatica quanto improbabile macchietta che pochi sospetterebbero essere, invece, un raffinato omaggio di Avati ad un divo dimenticato dell’Italia di quei lontani anni: Enzo Fiermonte. Pugliese di nascita, ma romano d’adozione, Fiermonte fu attore di cinema, e prima ancora campione di pugilato; ma fu, nondimeno, gran seduttore e amante di sfide impossibili. Lo chiamavano “il Valentino del ring” e di lui s’innamorò perdutamente una delle donne più ricche al mondo, l’americana Madeleine Astor Dick, famosa oltreoceano per essere sopravvissuta alla tragedia del Titanic. Per Madeleine e per gli agi dei milionari, Fiermonte appese i guantoni al chiodo quando era ormai ad un passo dal battersi per il titolo di campione del mondo; poi ci ripensò, tornò sul ring, e tutto il mondo parlò di lui. Ma quello fu soltanto uno degli episodi avvincenti e rocamboleschi che segnarono la sua esistenza. Ne collezionò tanti e tutti clamorosi, al punto che a Hollywood, in più di un’occasione, si è pensato di realizzare un film sulla sua vita.