Giornalista, esperto della grande migrazione italiana nel mondo, ha pubblicato di narrativa, poesia, saggistica. Ha fondato e diretto numerose testate giornalistiche. Con Edizioni dal Sud ha pubblicato “La matitina dell’Ikea” e “Savelletri”.
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Il Sangue è calce
108 haikuSolo tre versi per diciassette sillabe e tanta vibrazione di silenzio compiono e definiscono, senza mediazioni metaforiche e/o sovrastrutture razionalistiche, l’esperienza in sintesi irriproducibile, sensoriale, percettiva e speculativa. È l’haiku.
Dalla prefazione di Joseph Tusiani:
«È una breve silloge di “Haiku,” questa, ma ci si accorge immediatamente che manca del tutto l’atmosfera nipponica che possa renderli familiari e cari ad orecchio orientale. Ci si trova subito nella nostra Puglia piana, nell’Apulia siticulosa di Orazio.Ma questo concetto come lo esprime il nostro Angelo Di Summa? Con la sete personificata che mostra una terra nell’ora più crudele del giorno canicolare, quella “controra” che forse solo i Pugliesi comprendono e accettano con la speranza di un pietoso refrigerio.Questo atavico mondo di sofferenza è tutto in questi tre brevi versi: Mostra la sete/La terra di controra./ Solo fantasmi». -
La matitina dell’IKEA
In un celebre saggio, apparso su «il manifesto» il 12 ottobre 2006, Lorenzo Imbeni sosteneva che «gli oggetti – vale a dire la realtà artificiale con cui intrecciamo un continuo rapporto nel quotidiano – si pongono come nodi complessi di relazioni attraverso cui esercitiamo il nostro legame operativo con il mondo, un rapporto multidimensionale che si esprime non solo nella funzionalità dei nostri atti fisici, ma anche nei significati simbolici, nelle immagini percettive, nelle relazioni sociali».
Del resto da Husserl in poi l’analisi strutturale dell’esperienza pura e senza mediazioni dei fenomeni
da parte della coscienza ha sempre privilegiato gli oggetti della quotidianità come centro dell’incontro con l’atto percettivo.
Ora queste poche pagine vogliono essere, a loro modo, un contributo allo svelamento dell’occulto che c’è nella esperienza ordinaria, secondo la lezione heideggeriana dell’agire progettante e del “fare con” gli oggetti, invece che del “pensare di” essi, mettendo definitivamente da parte tutto ciò che presumiamo di sapere sulle cose.
Ma forse è solo un gioco. -
SAVELLETRI
in versi leggeriSavelletri assurge, in questa raccolta, a cuore di un territorio lirico nettato, essenzializzato, vivificato infine da quell’umano miracolo che è, sempre, la parola poetica.